Can Can

22 Novembre 2025

22 Novembre 2025
una donna con il volto cancellato

Date e Biglietti

22 Novembre 2025
sala Dino Campana

Can can è un nuovo progetto in anteprima nazionale del regista Giovanni Ortoleva nato dall’incontro con la performer Irene Mantova.

Un’ indagine sull’aspetto performativo e coreografico delle seizures (convulsioni), che prende spunto dal grande impatto che l’epilessia ebbe a fine diciannovesimo secolo, influenzando lo stile di attrici come Eleonora Duse, che le replicavano nella loro recitazione.

L’epilessia è un male ma anche un fenomeno e stigma sociale assai poco raccontato, nonostante la sua diffusione – oggi si stima ne soffra l’1% della popolazione mondiale – e molti sono stati i  grandi personaggi che ne hanno sofferto, da San Paolo a Dostoevskij.

Proprio dalle parole dell’autore russo ne L’Idiota prende le mosse Can Can per gettare un ponte tra teatro e scienza, facendo incontrare la storia di chi è affetto da questa patologia con gli studi neuroscientifici che stanno provando a spiegarlo.

L’epilessia è nata insieme all’uomo e, nonostante la sua considerazione muti nel corso dei secoli e tra le culture, rimane a oggi un fenomeno misterioso. Le sue cause, una volta escluse le componenti genetiche, sono ancora oscure; il suo trattamento è difficile, così come la diagnosi.

Gli antichi greci lo chiamavano male sacro e consideravano i malati un tramite con gli dei; nel Medioevo le donne che ne erano affette erano considerate streghe e condannate al rogo; fino al 1970, nel Regno Unito esistevano leggi che impedivano a chi ne soffriva di sposarsi.

Il lavoro parte dalla storia della stessa Irene Mantova – la cui epilessia è stata diagnosticata nel 2023 a venticinque anni, dopo una vita di inspiegabili “crisi” – dal racconto autobiografico dell’impatto che la malattia, non riconosciuta, ha avuto sulla sua vita, per poi intrecciarsi con quella di Jane Avril, la ballerina di can can immortalata da Toulouse Lautrec.

Avril fu resa famosa proprio dalla sua malattia, che lei stessa parodiava nella sua danza.

Una strana carriera, partita dall’ospedale della Salpêtrière e finita sui palcoscenici di tutto il mondo, che si specchia in quella di una giovane interprete contemporanea portando nello spettacolo una componente coreografica.

Un lavoro tutto nuovo, che non vuole fare divulgazione, piuttosto addentrarsi  nel mistero di questa malattia avvicinando  il pubblico  alle domande che riguardano il funzionamento del cervello.

 

Quando avevo diciannove anni chiamavo mio padre ogni giorno. Quando il suo cellulare suonava staccato per più di un’ora sapevo che era perché aveva avuto una crisi epilettica. In quel periodo, in cui per ironia della sorte studiavo Neuroscienze, l’epilessia è stato un buco in cui mio padre spariva all’improvviso per poi tornare senza saperne raccontare nulla. Finché finalmente una prescrizione ha funzionato, e il buco è stato chiuso ermeticamente. Dodici anni dopo ho incontrato Irene e il racconto della sua malattia, del lunghissimo tempo che è servito per arrivare alla diagnosi, mi hanno riavvicinato a quel periodo dimenticato. Le chiedevo di parlarmene, ma mentre l’ascoltavo mi accorgevo che ascoltare non mi bastava: avevo bisogno di raccontare, insieme a lei, cosa c’è in quel buco”.

Giovanni Ortoleva

CREDITI

progetto e regia di Giovanni Ortoleva
con Irene Mantova

produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

PRIMO STUDIO IN ANTEPRIMA NAZIONALE

BIGLIETTI: Intero 18 euro

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus

Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova

p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D

info@teatrodellatosse.it

Botteghino +39 010 2470793

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