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C’era una volta, in Asia, il quarto lago salato più grande al mondo: il Mare d’Aral. Da metà del secolo scorso, per mano dell’uomo, si sta prosciugando. Oggi rimangono solo
poche pozze d’acqua attorniate da lastre di sale e sabbia mista a veleni. Vecchi barconi arrugginiti sono incagliati in un deserto che un tempo fu acqua. Situato al confine tra
Uzbekistan e Kazakistan è considerato uno dei maggiori disastri ecologici della storia.
Pino Petruzzelli, credendo da sempre nella necessità di un teatro capace di infondere speranza e fede nella vita, in quella poca acqua salata, ha immaginato l’epopea e la lotta di Erkin: l’ultimo pesce sopravvissuto in un quello che una volta fu il grande Mare d’Aral. Oggi Pino Petruzzelli porta quella favola in scena immergendola in un’atmosfera sonora avvolgente grazie alle musiche eseguite dal vivo da un ensemble di quattro
orchestrali, con l’obbiettivo di tornare a credere, tutti insieme, che proteggere il Pianeta Terra si può. “Non ne posso più di un teatro e di un’arte capaci solo di urlare che tutto
va male e che le cose non andranno mai bene. No,” dice Pino Petruzzelli “il teatro ha il dovere di infondere voglia di vita. Soprattutto alle nuove generazioni. Il teatro non è
depressione. Il teatro è conoscenza volta alla vita.”
Erkin è un pesce. L’ultimo pesce del Mare d’Aral. È rimasto solo lui in quella pozza d’acqua in cui la concentrazione salina non ha lasciato scampo a nessun altro pesce all’infuori di lui. Erkin lotta, combatte per sopravvivere a un disastro creato dalla cecità dell’uomo. È impresa difficile, ma Erkin non molla perché lui è vita e la vita vuole vivere.
Eppure quel sale gli blocca le branchie, gli rende difficile il respiro. Quel lago salato è come una porta chiusa alla vita. Ma come scrive il poeta Franco Arminio: “Una porta
chiusa ha sempre una fessura…”. Attraverso quella fessura puoi vedere l’esistenza dialtri mondi. Un altro mondo è possibile. Sempre.
“Scappa, scappa! Scappa fin che puoi! Scappa!”
Ripeteva a se stesso Erkin, l’ultimo pesce del Mare d’Aral.
“Scappa, scappa! Scappa fin che puoi! Scappa! Il mare è morto.
Tutto è morto ma io sono vivo e vivo voglio restare. Non mollerò!”
Era questa la sua convinzione, la sua forza…
Un mondo nuovo, da qualche parte, doveva pur attenderlo, ne era certo.
Pino Petruzzelli è in scena con quattro orchestrali: quattro fiati.
Tutti insieme danno vita alla voglia di vivere di Erkin.
Voglia di vivere: è questo il senso del percorso che è la vita.
Erkin incarna la voglia di vivere di noi tutti.
ERKIN è una favola in musica per il Pianeta Terra.
CREDITI:
testo, interpretazione e regia
PINO PETRUZZELLI
musiche di
Claude Debussy, Dmtrij Šostakovič, Igor Stravinskij,
Ennio Morricone, Tomaso Albinoni, Heitor Villa-Lobos
eseguite dal vivo da
Cecilia Oneto flauto,
Giovanni Battista Costa clarinetto,
Angelica Larosa oboe, Francesco Travi fagotto
Una coproduzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Gog e Teatro Ipotesi
DURATA: 60 minuti
BIGLIETTI: 18 euro intero; 16 euro over 65;
10 euro under 28 alla prima
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus
Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova
p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D