Farfalle

24 Novembre 2022

27 Novembre 2022
Giorgia Senesi e Bruna Rossi

Date e Biglietti

24 Novembre 2022
8:30 pm
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sala Dino Campana
25 Novembre 2022
8:30 pm
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sala Dino Campana
26 Novembre 2022
7:30 pm
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sala Dino Campana
27 Novembre 2022
6:30 pm
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sala Dino Campana

Farfalle è il testo di Emanuele Aldrovandi, che ne firma anche la regia, vincitore del Premio Hystrio 2015 e del Mario Fratti Award 2016.

Protagoniste due sorelle, una bionda (Bruna Rossi) e una mora (Giorgia Senesi), e il gioco che le ha unite fin da quando, piccolissime, sono rimaste sole: a turno, chi ha in mano la collana a forma di farfalla può obbligare l’altra a fare qualsiasi cosa, pena la fine del gioco.

Durante lo spettacolo le due attrici giocano a interpretare i personaggi principali delle loro vite, in un susseguirsi di scene che raccontano con tragicomica ironia la crescita delle due sorelle e le loro scelte di vita, che le portano ad acquisire una sempre maggiore consapevolezza di sé e a diventare molto diverse dalle ragazzine che erano. Il loro percorso però è opposto, quasi complementare, e il cambiamento che vivono le porta prima ad allontanarsi e poi a scontrarsi violentemente.

Il testo Farfalle ha vinto il Premio Hystrio – Scritture di scena nel 2015 con questa  motivazione della giuria: «Per la tessitura drammaturgica di un testo capace di mantenere alta l’attenzione, ma anche di emozionare con barlumi di poesia. Per la bellezza di due personaggi femminili credibili, a tutto tondo, sapientemente tratteggiati con gusto contemporaneo. Ma anche per un realismo un po’ magico che lo trasforma in una curiosa favola nera dove i giochi sono crudeli e la bontà ambigua».

«È difficile raccontare di cosa parla un testo e forse è ancora più difficile sapere quali siano state le esigenze che ti hanno portato a scriverlo.

Per Farfalle ne posso ipotizzare almeno tre. La prima, iniziale, era la volontà di mettermi alla prova cimentandomi con la scrittura di personaggi femminili complessi. I testi che avevo scritto fino a quel momento avevano sempre un protagonista maschile, o al massimo una coppia di protagonisti uomo-donna, perciò la sfida che avevo in testa da un po’ era quella di provare a raccontare in modo profondo e credibile “la storia di due possibili donne”. Così nel 2013, partendo come riferimento da alcune novelle di Pirandello, ho iniziato a scrivere di queste due sorelle, una bionda e una mora.

La seconda esigenza rispecchia una riflessione sul valore dell’esperienza. Il mondo è pieno di persone che dispensano consigli in base al loro vissuto personale e tutta la nostra cultura è fondata sull’idea che la conoscenza – scientifica, culturale, esperienziale e perfino emotiva – si possa diffondere o tramandare. Ma le esperienze che facciamo ci insegnano davvero qualcosa sulla vita, su noi stessi o sugli altri? E fino a che punto, quando cerchiamo di trasmettere alle persone che amiamo quello che pensiamo di aver imparato, facciamo loro del bene?

La terza esigenza è scenica: volevo costruire una dinamica che fosse “interna” alla vicenda, ma allo stesso tempo avesse il potere di “creare” le situazioni e i personaggi. Per questo le altre figure della storia, dal padre inaffidabile al medico opportunista, sono sempre in bilico fra l’avere una vita propria e l’essere proiezioni generate dal vortice del gioco in cui le due sorelle sono immerse.

Dal momento della scrittura sono passati sette anni, nel frattempo il testo ha vinto dei premi, è stato pubblicato e tradotto e ha avuto il suo debutto mondiale l’anno scorso a New York. In un certo senso è come se si fosse staccato da me e si fosse allontanato dalle motivazioni che mi avevano spinto a scriverlo, diventando qualcosa di autonomo. È così che mi ci sono approcciato, quando ho deciso di farne la regia: come se fosse il testo di qualcun altro.

Rileggendolo e analizzandolo come se non l’avessi scritto io, ho scoperto che si tratta di un testo che parla soprattutto d’amore: un amore conflittuale e competitivo, che però può andare oltre l’incomprensione e oltre i confini della vita. È stato questo il motivo per cui ho scelto di farlo interpretare a due attrici che, dal punto di vista anagrafico, avessero la stessa età che hanno le due protagoniste alla fine della storia. E non invece a due attrici che avessero la stessa età che hanno le due protagoniste all’inizio. Volevo concentrarmi sul raccontare due donne che hanno già vissuto, che hanno già provato a capire e a capirsi, che non ci sono riuscite eppure, in un qualche modo che trascende i confini dello spazio e del tempo, sono ancora unite».
Emanuele Aldrovandi

25 novembre ore 19.00 foyer
Emanuele Aldrovandi dialoga con il pubblico. Conduce Federica Scaglione.

CREDITI
testo e regia Emanuele Aldrovandi

con Bruna Rossi e Giorgia Senesi

scene e grafiche CMP design

costumi Costanza Maramotti

luci Vincent Longuemare

suoni Riccardo Caspani

musiche Riccardo Tesorini

movimenti Olimpia Fortuni

design farfalla           Laura Cadelo Bertrand

assistente alla regia Valeria Fornoni

responsabile tecnico Luca Serafini

produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro dell’Elfo

in collaborazione con

L’arboreto Teatro Dimora ,La Corte Ospitale ,Centro di Residenza Emilia Romagna

in collaborazione con Big Nose Production

con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (CapoTrave/Kilowatt e Armunia)

con il sostengo di Fondazione I Teatri Reggio Emilia

testo vincitore del Premio Hystrio scritture di scena 2015

testo vincitore del Mario Fratti Award 2016

BIGLIETTI: dai 10 ai 18 euro
DURATA: 70 minuti

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus

Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova

p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D

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