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Fiabe giapponesi è uno spettacolo realizzato dalla compagnia Societas. Chiara Guidi ha scelto tre fiabe dell’antica tradizione giapponese per una rappresentazione che vede i bambini partecipare in prima persona: alcuni sono invitati in scena a eseguire un preciso lavoro, altri, seduti in platea, vengono sollecitati, attraverso le domande della Narratrice, a un dialogo “filosofico” che intercala i racconti. Tra platea e palco tutti i bambini, dunque, sono dentro lo spettacolo e sperimentano in prima persona lo statuto di rappresentazione, proprio come fanno nel gioco, dove, insieme a altri coetanei, esperiscono il “sentire” più profondo della realtà.
Mentre la Narratrice racconta, dietro le pareti diafane della stanza, all’improvviso la luce affiora e si intravedono ombre, figure geometriche di diversi colori che si sovrappongono, come voci vaghe evocate dalle storie. Le immagini appaiono e, con la stessa ineluttabilità, scompaiono, mentre i personaggi delle storie, trasgredendo la regola “Non aprire!” e infrangendo il vincolo del segreto, perdono tutto quello che avevano ricevuto in dono ritrovando la loro condizione iniziale di povertà.
La trama delle fiabe giapponesi non ha il lieto fine, a differenza di quelle classiche della nostra tradizione. Alla fine rimane solo il Vuoto e il protagonista si ritrova sempre là dove la storia era incominciata.
Dunque non succede nulla? Davvero non è avvenuto nulla? Il vuoto e il nulla sono la stessa cosa?
Oppure nel Vuoto e nel Nulla, il Vuoto e il Nulla hanno una forma che li caratterizza? Come si fa a vederla?
Occorre stare fermi e ascoltare mentre i lati della stanza si riempiono di immagini luminose che vibrano e passano. Da dove vengono, dove vanno?
Davvero non ho visto nulla? Oppure ciò che ho visto prima arricchisce ciò che rimane dopo e quindi il dopo è più ricco di prima?
Durante lo spettacolo la Narratrice pone domande ai bambini sul Nulla e sul Vuoto, li interroga per dare voce a quei molteplici livelli di realtà che solitamente una forma comporta e di cui la cultura infantile, vicina all’origine delle cose, sa vedere il fondo “contraddittorio”.
I bambini – che con la forza del gioco sanno scavare il visibile, possono dare risposte a domande che mescolano mondi diversi, con quella naturale tensione a non accontentarsi della realtà.
Consigliato dai 7 anni
Tecnica: teatro d’attore e di ombre, con il coinvolgimento di bambini
Informiamo che per motivi artistici il laboratorio domenicale previsto prima dello spettacolo non si terrà.
INOLTRE
Mercoledì 30 novembre – h. 18.30 – La Claque
MUKASHI BANASHI
C’era una volta: dalla fiaba giapponese al manga
con Aurora Canepari
Conservatore Responsabile del Museo d’Arte Orientale “E. Chiossone” di Genova
Manfredi Toraldo
Direttore Didattico della sede di Genova della Scuola Internazionale di Comics. (L’incontro è a ingresso libero)
CREDITI:
concezione Chiara Guidi
direzione Chiara Guidi e Vito Matera
con Chiara Guidi
e con Francesco Dell’Accio, Francesca Di Serio, Vito Matera
musica originale Giuseppe Ielasi, Enrico Malatesta, Natàn Santiago Lazala
costumi Francesca Di Serio, luci Giovanni Marocco, suono Alessio Ruscelli
set design Vito Matera
attrezzeria, tecnica Carmen Castellucci, Eugenio Resta,
cura Elena de Pascale
produzione Societas
BIGLIETTI: da 10 a 18 euro
Bambini fino a 14 anni 10 euro
Con il Carnet Family adulto 14 euro, il bambino può usare il carnet.
DURATA: 60 minuti
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus
Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova
p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D