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Marco Cambri propone canzoni di propria composizione in dialetto genovese ispirate a storie di vita dal mondo contadino nell’entroterra ligure di ieri e di oggi. Ritratti di luoghi, persone, ambienti, da cui però Cambri distilla il tratto poetico, distintivo. Strofe piene di una travolgente magia, quella dei sentimenti, per scolpire gli uomini, le donne e gli ambienti del mondo contadino, liberando ricordi e immagini sospesi tra spazio e tempo, modulate sui ritmi e la musicalità del vernacolo. Le canzoni non hanno nulla di elegiaco o d’idillico, il dialetto è un dialetto reale e carnale, che dà voce agli ultimi, ai dimenticati, a chi non appare. Marco Cambri (voce), Marco Cravero (chitarre), Filippo Gambetta (organetto, mandolino
Dicono di lui: “Ci fosse stato ancora Faber, sarebbe andato a dargli una pacca sulle spalle, e gli avrebbe detto, “Belin, ma sei bravo”… e le sue storie, che affondano le radici nell ‘entroterra genovese sembrano, pari pari, una Crêuza de mä di terra”
Il Manifesto – Guido Festinese
“Cambri ci spalanca un mondo di sentimenti, pieno di immagini suggestive, a volte crude altre più concilianti”
Vinile – Michele Neri
“Se quello di De Andrè è una sorta di dialetto ‘sognato’ e per certi aspetti spurio… quello di Cambri è una lingua quanto mai reale e popolana… “Særa i euggi”, un disco bellissimo anche per le sue sonorità”
L’Isola che non c’era – Andrea Podestà
BIGLIETTI 15 euro
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus
Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova
p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D