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artista di respiro internazionale che si è formata alla scuola di Vargas e del teatro sensoriale e che ha raggiunto un proprio specifico segno artistico.
In questo nuovo passaggio della sua ricerca Gabriella Salvaterra ci invita a guardare alle nostre paure con rispetto e serenità, come se fossero messaggi inviati da un altro tempo, risonanze di cui è meglio avere cura, perché in ognuna di esse c’è qualcosa di importante da ascoltare.
Sembra che stiamo diventando sempre più fragili, nonostante la tecnologia, gli sviluppi della scienza. Sembra che abbiamo sempre più paura.
Forse abbiamo dimenticato che siamo corpi, dunque natura: tutte parti di un grande organismo che batte da prima del nostro arrivo e continuerà a farlo anche dopo la nostra partenza.
Ma cosa ci dicono queste paure, quali sono le parole che non riescono a uscire quando abbiamo un nodo in gola? Forse stiamo cercando un modo per tornare a casa, in una strada, in una città, in un preciso istante. Perché quando quel nodo si stringe vogliamo trovare il modo per tornare nel luogo in cui ci siamo sentiti amati, in un ricordo, in un pensiero, in un bacio o in un sogno.
“All’inizio tu non sai che le cose non sono come sono, sono come siamo.”
CREDITI
di Gabriella Salvaterra
collaborazione drammaturgica Miguel Jofrè Sarmiento, Arianna Marano, Giovanna Pezzullo
con Arianna Marano, Giovanna Pezzullo, Gabriella Salvaterra
paesaggio olfattivo Giovanna Pezzullo
musiche Pancho Garcia
direzione tecnica Davide Sorlini
organizzazione Claudio Ponzana
produzione Artisti Drama/Sense Specific Theatre
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus
Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova
p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D