Verso la specie

1 Novembre 2024

30 Novembre 2024
persone con cappuccio

Il titolo contiene un programma coreografico: ‘Verso la Specie!’, ovvero risalire all’impulso primitivo della danza, osservando e riformando il ritmo che si manifesta nella natura animale, vegetale, minerale e nell’industria umana. Risalire all’origine della danza per rivivere quell’impeto che spinge a riformare il tempo, a liberarlo dalla strettoia della cronologia. Perciò l’origine è qui perfettamente coincidente con il presente e con l’immediato. Il proposito che informa Verso la Specie guarda a due direzioni: una abbraccia la poesia, l’arte che per prima condivise con la danza e con la musica la necessità di andare contro il tempo e la sua fatalità, attingendo alla metrica della lirica greca arcaica, con l’adozione di alcuni suoi piedi (Giambo, Spondeo, Dattilo, Peone, Epitrito); la seconda direzione vede negli animali un ritmo automatico della deambulazione, che pure pone la questione della grazia, e che prende a modello il movimento dei cavalli.
In entrambi i casi, questa danza rivela la presenza individuale di ogni interprete soltanto grazie al movimento corale; e la musica, composta e cresciuta assieme al movimento danzante, passo dopo passo, ne è l’origine propulsiva. Il tenore dell’intensità degli interpreti dovrebbe mantenersi intatto lungo tutta la durata della danza, che tratta l’accadere reale del movimento, e non soltanto la sua forma. In questo, Verso la Specie somiglia a una gara atletica che può eccellere o fallire.

Drammaturga, coreografa e didatta, CLAUDIA CASTELLUCCI ha fondato con Romeo Castellucci e con Chiara e Paolo Guidi la Societas Raffaello Sanzio, compagnia teatrale attiva dal 1981 al 2006, anno in cui si trasforma in Societas, dando luogo a sviluppi distinti per ognuno degli artisti fondatori.  Dagli anni della sua formazione scolastica a indirizzo artistico (Liceo Artistico, Sezione Architettonica e Accademia di Belle Arti a Bologna Sezione di Pittura), ha continuato a produrre arte. Nel 1989 fonda la Scuola teatrica della discesa, un insieme di giovani che si incontra regolarmente per cinque anni unendo alla ginnastica una pratica filosofica. Negli anni successivi lo studio si allarga al movimento ritmico e nel 2003 fonda la Stoa, una scuola che dura cinque anni, lungo i quali si realizzano i Balli, danze improntate a un’interpretazione del movimento che considerano il tempo come dimensione principale. Nel 2015 fonda la Scuola Mòra, che si costituisce in Compagnia nel 2019, con la realizzazione del ballo Verso la specie, danza che prende a modello la metrica della poesia greca arcaica; la meta-danza All’inizio della città di Roma, sulle prime transazioni sociali di un’umanità alle prese con la vita di massa, e la danza Il trattamento delle onde, basata sul suono delle campane. Segue Fisica dell’aspra comunione, una danza costruita su Le Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen, che vede l’esecuzione per pianoforte dal vivo ad opera di Matteo Ramon Arevalos. In occasione della Biennale di Venezia 2020, Claudia Castellucci ha ricevuto il riconoscimento del Leone d’Argento per la Sezione Danza diretta da Marie Chouinard. Nel 2021, La nuova Abitudine, danza basata sul canto Znamenny, un antico canto liturgico ortodosso, di impronta greca, che si fonde con la tradizione rurale della musica russa.

Scrive diversi testi di drammaturgia, di arte scolastica e di coreografia. Tra questi: Uovo di bocca (Bollati Boringhieri 2000),  Setta Scuola di tecnica drammatica  (Quodlibet 2015), e Bollettini della Danza (Edizioni Sete 2019).

CREDITI

Ballo della Compagnia Mòra
Coreografia di Claudia Castellucci
Musica di Stefano Bartolini
Danzatori: Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, Guillermo de Cabanyes, René Ramos, Pier Paolo
Zimmermann
Produzione, organizzazione e distribuzione: Camilla Rizzi
Direzione tecnica, luci: Eugenio Resta
Tecnica: Francesca Di Serio
Direzione alla Produzione: Benedetta Briglia
Produzione: Socìetas

 

LE DATE PRECISE DI REPLICA SARANNO ANNUNCIATE A OTTOBRE 2024

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