Luce bianca

Lo spettacolo è un omaggio ad Antonia Pozzi. Del tutto ignorata in vita, negli ultimi anni la sua figura di donna, di poetessa, di fotografa è stata oggetto di una crescente e clamorosa riscoperta, sia in Italia che nel mondo. È ormai riconosciuta come una delle voci liriche più importanti del Novecento. Saggi, film, romanzi, docufilm, reading, mostre hanno voluto indagare, talvolta con risultati notevoli, il suo ricchissimo immaginario femminile, il suo linguaggio raffinato, stregato, spesso straziato, la dolente sensibilità, la capacità di fermare attimi, paesaggi, volti attraverso la penna e la macchina fotografia.

Luce bianca, scritto intrecciando le parole dell’autrice e regista Chiara Pasetti a quelle di Antonia, non vuole fornire una risposta alle ragioni del suo suicidio. La scelta della morte volontaria, come la vita stessa, è un mistero insondabile. Vuole soltanto, a oltre ottant’anni dalla morte, avvenuta il 3 dicembre 1938, rendere omaggio a una giovane donna, a una poetessa unica, che mai come ora «è capace di parlare alla nostra contemporaneità» (Graziella Bernabò). Chiara Pasetti ha affidato il testo a Lisa Galantini e Alberto Giusta, «i soli artisti che a mio avviso possono, con rispetto e amore, “entrare” in questa  “vita irrimediabile”». La lettura ha vinto il primo premio per la sezione “teatro” al concorso “Per troppa vita che ho nel sangue”, III edizione 2019, ideato e condotto dalla poetessa Caterina Silvia Fiore con la collaborazione del Comune di Pasturo (Lecco). Ars longa, vita brevis… Chiara Pasetti

CREDITI
di Chiara Pasetti
tratto dai testi di Antonia Pozzi
regia di Alberto Giusta
con Lisa Galantini
opere in scena di Colette Deblé
produzione
Associazione culturale Le Rêve et la vie Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

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