Moi

Lisa Galantini porta in scena la storia di Camille Claudel, la scultrice francese amante e musa di Rodin, morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico.

Voler raccontare oggi un personaggio come Camille Claudel, scultrice francese  morta dopo trent’anni di internamento in ospedale psichiatrico, è un privilegio e insieme una sfida. Ci vuole la giusta dose di follia e di pragmatica lucidità. Non è una femmina facile, incarna un universo scomodo perché di talento eccelso, si muove sul palcoscenico della vita come un animale ruvido e fragile al contempo, e non si comporta mai da vittima anche se è lei stessa vittima della  società maschilista in cui vive.

Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, ne rende concrete e moderne le infinite sfumature.

Lo spettacolo rende omaggio alla sua vocazione e alla sua complessa personalità, e vuole regalare allo spettatore quella lezione artistica e umana che lei ha incarnato: semplicità intesa come ricchezza e cura febbrile del particolare al servizio del tutto che diventa, nelle sue mani, sublime.

CREDITI
liberamente tratto dalla Corrispondenza di Camille Claudel
di Chiara Pasetti
regia di Alberto Giusta
con Lisa Galantini
costumi di Morgan-Maison Clauds Morene Novara
elementi scenici Renza Tarantino

Produzione Associazione Culturale “Le Rêve et la vie” –
Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus

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