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Il titolo contiene un programma coreografico: ‘Verso la Specie!’, ovvero risalire all’impulso primitivo della danza, osservando e riformando il ritmo che si manifesta nella natura animale, vegetale, minerale e nell’industria umana. Risalire all’origine della danza umana per rivivere quell’impeto che spinge a riformare il tempo, a liberarlo dalla strettoia della cronologia. Il proposito che informa Verso la Specie guarda a due direzioni: una abbraccia la poesia, l’arte che per prima condivise con la danza e con la musica la necessità di andare contro il tempo e la sua fatalità, attingendo alla metrica della lirica greca arcaica, con l’adozione di alcuni suoi piedi (Giambo, Spondeo, Dattilo, Peone, Epitrito); la seconda direzione vede negli animali un ritmo automatico della deambulazione, che pure pone la questione della grazia, e che prende a modello il movimento dei cavalli.
In entrambi i casi, questa danza rivela la presenza individuale di ogni interprete soltanto grazie al movimento corale; e la musica, composta e cresciuta assieme al movimento danzante, passo dopo passo, ne è l’origine propulsiva. Il tenore dell’intensità degli interpreti dovrebbe mantenersi intatto
lungo tutta la durata della danza, che tratta l’accadere reale del movimento, e non soltanto la sua forma.
Formatasi nelle arti visive, Claudia Castellucci nel 1981 fonda con il fratello Romeo, Chiara Guidi e altri la Societas Raffaello Sanzio, compagnia teatrale che si afferma nel
mondo per un’idea di teatro prevalentemente basata sulla potenza visiva, plastica e sonora.
Quando, nel 2006, la Compagnia vede gli artisti che la compongono intraprendere ricerche distinte, C. Castellucci prosegue la sua relazione con l’arte plastica nella produzione di
opere legate a una pratica filosofica basata sul ritmo, che la spinge anche a fondare diverse scuole d’impronta antica, riferite cioè al piacere della conoscenza e non alla formazione: Scuola teatrica della discesa (1989-93); Stoa (2003-07) e Mòra (2015-19). Nel 2011 conduce l’École du rythme a Bordeaux, in occasione della Biennale di Arte Urbana. Dal 2014 dirige in tutto il mondo, dopo l’avvio ad Atene, le Esercitazioni di
Movimento Ritmico.
Tra i suoi testi: Uovo di bocca (Bollati Boringhieri 2000), Setta Scuola di tecnica drammatica (Quodlibet 2015), e Bollettini della Danza (Edizioni Sete 2019). Nel 2020 riceve il Leone
d’Argento dalla Biennale Danza di Venezia.
COMPAGNIA MORA
‘Mòra’ è il nome della più piccola pausa, secondo la nomenclatura di Agostino, utile a di-stinguere due suoni, e dunque principio del ritmo, che è stato il principale asse di interesse per Claudia Castellucci, sia nella produzione drammatica, in seno alla Societas Raffaello Sanzio, sia nelle Scuole di movimento ritmico da lei create. Ed è proprio Scuola Mòra (2015-19) a determinare la nascita della Compagnia Mòra, un insieme stabile di Danzatori che fondano l’interpretazione su un rapporto di fiducia reciproco, che rivela le singole per- sonalità: Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, Guillermo de Cabanyes, René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmerman. La Compagnia realizza Verso la specie, danza che prende a modello la metrica della poesia greca arcaica e il movimento dei cavalli; All’inizio della città di Roma, che tratta le prime tran-sazioni sociali di un’umanità alle prese con la vita urbana di massa, e Il trattamento delle onde, danza basata sul suono ‘spettrale’ delle campane, cioè prolungato in un tempo oltre misura; Fisica dell’aspra comunione, costruita su Le Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen, con l’esecuzione al pianoforte dal vivo. In questa occasione Claudia Castellucci ha ricevuto nel 2020 il riconoscimento del Leone d’Argento per la Sezione Danza della Biennale di Vene- zia diretta da Marie Chouinard. È del 2021 La nuova Abitudine, una danza ispirata ai canti ortodossi della tradizione liturgica Znamenny del XVI secolo, eseguiti dal vivo da un coro di San Pietroburgo o di Sofia.
Il carattere principale della Compagnia Mòra sta nel suo privilegiare la dimensione temporale della coreografia, che si riflette in una esatta sequela dello schema musicale. Tuttavia il rigore della corrispondenza tra atto e suono non si risolve in sincronia: la danza plasma il tempo con il ritmo, specialmente studiandone il suo lato più in ombra: la pausa e i passaggi
tra le figure. Questo interesse determina uno sbilanciamento dell’interpretazione verso un atteggiamento ginnico, che chiama in causa la necessità di prendere decisioni momento dopo momento, in modo vero e attuale, in una flagranza che rende fisicamente vere le azioni artificiali.
SABATO 16 NOVEMBRE ORE 19 FOYER TONINO CONTE
LA DANZA DELLE ORIGINI incontro aperto con Claudia Castellucci (Societas) e Marco Cantalupo (Linga)
CREDITI
Ballo della Compagnia Mòra
Coreografia: Claudia Castellucci
Musica: Stefano Bartolini
Danzatori: Guillermo de Cabanyes, Silvia Ciancimino, René Ramos,
Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann
Tecnica: Francesca Di Serio
Direzione alla Produzione: Benedetta Briglia
Organizzazione: Valeria Farima
Amministrazione: Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci
Produzione: Societas, Cesena
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse onlus
Piazza Renato Negri,6 – 16123 Genova
p. iva 01519580995 | codice identificativo 5RUO82D